Emilia Romagna: servono pale, tute e guanti

Dopo l’alluvione che si è abbattuta sull’Emilia Romagna a Forlì c’è un’apocalisse che ricorda un po’ la Firenze del 1966. La situazione è pesante anche nel faentino, dove ci sono ancora famiglie ai piani alti senza luce e gas.

Frane innumerevoli e terreni allagati hanno mandato i raccolti in malora. C’è chi ha perso tanto e ci sono danni ingenti alle aziende. I treni sono ancora ballerini e le autostrade invase dalle code. Resta complicato accedere alle vie di comunicazione per paesini isolati in zone collinari.

L’abbraccio e l’aiuto di tantissimi stanno arrivando da giovani e meno giovani da tutta Europa e Italia. Centinaia di giovani lavorano senza sosta e girano in città a Forlì orgogliosamente ricoperti di fango dalla testa ai piedi e col badile in spalla.

Purtroppo sono esauriti gli attrezzi e c’è una certa speculazione: i prezzi sono triplicati.

Rilanciamo l’appello dei volontari emiliani della Penny Wirton, dove la scuola di italiano gratuita per migranti ha undici sedi

Avremmo bisogno di pale e stivali. Di tira acqua e secchi. Di tute da lavoro e guanti. Piccole quantità da portare in auto. Se le portate avrete modo di vedere la situazione e anche di fermarvi a lavorare e poi dormire qua: sistemazione a una stella.

Chi pensa di poter portare qualcosa contatti: forli.città.aperta@gmail.com

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