Migranti: l’accoglienza va favorita con la cittadinanza

Sulle pagine del quotidiano L’Avvenire, di martedì 6 febbraio, Eraldo Affinati, fondatore della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, torna a parlare della cittadinanza negata ai giovani nati in Italia da coppie di famiglie immigrate.

Affinati racconta le storie di due giovani insegnanti della Penny Wirton che svolgono i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Claudia, figlia di senegalesi, nata e cresciuta a Roma: insegna ai migranti l’italiano così come ha fatto da bambina con il padre, sradicato dalla sua terra e venuto in Italia. Abdel, liceale romano, figlio di egiziani, è l’unico in grado di gestire un gruppetto di coetanei arabi irrequieti che non riescono a star fermi al banco.

“Come vogliamo chiamarli questi ragazzi? Italiani non riconosciuti? Italiani nascosti? Italiani segreti?”, chiede Affinati. “Se continuiamo a negare la cittadinanza ai suoi figli nati e cresciuti in Italia, quali speranze di rinnovamento possiamo coltivare? Come non rendersi conto dell’assurdo in cui siamo precipitati?”, domanda ancora Affinati.

“Non basta predicare l’accoglienza. Bisogna favorirla sistemando una volta per tutte questa intollerabile stortura legislativa”: è una delle risposte di Affinati.

Le altre sono disponibili nella versione integrale dell’articolo.

L’INGIUSTIZIA INCARNATA

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