Bari: una “Q” a scuola è un ponte, e collega il mondo

Una giornata di lezione alla Penny Wirton tra donne che allattano, giovanissimi che sillabano e docenti che leggono fiabe

A Bari, la Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, è animata dall’associazione “Squola senza confini”. L’insegnante volontaria, Patrizia Frezza, nel quadretto che segue ci mostra una giornata di lezione tra donne che allattano, giovanissimi che sillabano e docenti che leggono la fiaba della cicala e della formica. E ci racconta il senso della “Q” nella parola scuola, intesa come un ponte circolare che collega i Paesi del mondo.


Momenti di “Squola” con la “Q”
di Patrizia Frezza

Una signora gambiana stringe con un braccio la sua bimba di quattro mesi e con l’altra mano scrive sul suo quaderno brevi frasi in lingua italiana. Con uno sguardo di sottecchi non perde mai di vista la sua figlioletta che si sta beatamente nutrendo al suo seno. Nutrimento al corpo, all’anima e alla mente.

Nel mentre altri due studenti leggono e sorridono della scena. Eppure nessuno di loro si distrae: imparare la lingua del paese straniero che li ospita può essere una via per l’integrazione e non vogliono perdersi neanche un attimo delle parole che sta pronunciando la volontaria di fronte a loro.

Sono studenti, sono ragazzi e ragazze, donne e uomini che incrociano i loro sguardi profondi dietro i quali si intrecciano i ricordi e le immagini di terre lontanissime.

Ora sono qui, con la loro realtà complessa da affrontare ogni giorno. Ma la solarità li accompagna in ogni gesto. Così come l’impegno che dedicano nell’apprendere il linguaggio, a volte ostico, con cui si misurano.

“C+E” e “CH+E”: suoni dolci e suoni duri. Ora la bimba ha finito di nutrirsi, ed in braccio alla sua mamma fissa con i suoi grandi occhi nocciola lo schermo dove scorrono le immagini colorate della storia “La Cicala e la Formica”. Ancora: “C+I” e “C+A”, suoni e fotogrammi.

Questa è una scuola con la “Q”. La “Q” è un cerchio che ci accomuna, è un ponte che ci collega ad ogni altra parte del mondo, e ci indica l’unica strada possibile. È una mattinata qualunque di un giorno qualunque, eppure unico. Con la “Squola senza Confini” alla Penny Wirton di Bari si studia e si sorride, a volte si sbadiglia.

Nelle stanze della parrocchia di San Sabino, Don Angelo Cassano, referente regionale di Libera, ha messo a disposizione lo spazio. Per il nutrimento della mente, dell’anima e del corpo, di studenti e volontari. Di pezzi di varia umanità.

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