Migranti: parole sotto le stelle

Riceviamo e pubblichiamo un toccante testo di Emanuela Artini insegnante volontaria Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, di Trento, già edito sul quotidiano il T il 14 dicembre 2022.

Parole migranti sotto le stelle

“Ma allora cosa ami, meraviglioso straniero? Amo le nuvole… le nuvole che passano… laggiù… le meravigliose nuvole!” (Charles Baudelaire)

Mentre vengono e vanno e poi ritornano può succedere che i migranti le cerchino, questo Natale. Le comete mica brillano sempre nel cielo di dicembre.

Specie all’addiaccio, di notte allo scoperto, se pure c’è il ghiaccio. Magari le nuvole fossero coperte, stese a riparare da questo gelo che solitamente mostra l’inverno!

Tutti gli inverni il freddo arriva anche sul Lungadige, pure sotto l’arcata del ponte, atteso da piccoli fuochi. (Luci che la guerra di Ucraina ha oscurato fuori confine, dove il bersaglio è venti sotto zero).

Il cuore della notte allora, è un fagotto brinato, la forma degli invisibili. Di giorno i loro volti, trascolorati da sfumature della stanchezza, riprendono a viaggiare: cappucci e occhi, occhi e passi.

Puntano ai crocevia: guardaci da vicino, non siamo banditi, direbbe il naufrago amico di Enea a Didone. Ma l’asilo, qui in città, è uno spartitraffico minuscolo, egosistema disumanizzante per carichi residuali.

Così la sfida dell’incontro per i viaggiatori diventa la parola: fascino e dialogo.

Una delle scuole di italiano per migranti è la Penny Wirton, sopra i profumi della mensa dei Cappuccini, offre parole nell’ospitalità, condivisione di spazi e tempi, ascolto e immaginazione, interazione e scambi culturali. La strada dal castello porta su al ballatoio, dove si affacciano gli sguardi, fronti senza frontiera. Come rampicanti cercano varchi, circondano recinti, traversano crepe, sfidano spazi imprevisti per dare forma nuova e cangiante ai muri che abbracciano. I migranti arrivano dalla notte gelata sconfinando in suoni, scritture, frasi nuove che ricuciono la vita e restituiscono visibilità e pensiero.

Se presti attenzione, le senti. Parole balbettate, sussurrate o scandite, parole che hanno bisogno di mani per uscire intere, parole illuminate da occhi che si sono fatti capire, parole sciolte di chi marcia leggero, rapide a sparire fiaccate, parole che saltellano di bocca in bocca e ti ritornano speziate, parole sapienti intermittenti, parole come respiri troppo lenti per il mondo. Parole spazza scintille, sospese, appena soffiate.

Di ritorno al giaciglio della notte, in carovana con le stelle (sidera in latino), a ricordo della lezione potranno forse con-siderare: io sono.

Please follow and like us: