Migranti: la libertà parte da Bari e va oltre ogni confine

Un nuovo progetto d’inclusione sociale e formazione culturale rivolto ai migranti e ideato dalla scuola Penny Wirton e dal Free walking tour di Bari

Per andare oltre i confini non bisogna necessariamente mettersi in aereo e spiccare il volo. A volte basta restare nella propria città, guardarla con altri occhi e fare passi piccoli ma decisi oltre i propri limiti e confini. È l’esperienza che stanno portando avanti a Bari dove dall’incontro tra la Penny Wirton, scuola d’italiano gratuita per migranti, e il gruppo Free walking tour locale è nato nel 2018 un progetto dal nome evocativo: We are in libertà. È qui, in questo spazio di libertà e senza confini, che migranti e volontari, insieme a due guide turistiche abilitate della Regione Puglia vanno alla scoperta del territorio e di loro stessi.  

“Giuseppe Lastella e Anna Vigilante propongono delle passeggiate nel centro storico di Bari per conoscere luoghi, tradizioni e personaggi della nostra cultura – spiega Rosalina Ammaturo, referente della scuola Penny Wirton di Bari -. È maturata così l’idea di un percorso formativo rivolto a un gruppo di nostri studenti perché diventino accompagnatori multiculturali capaci di guidare, con il sostegno di Anna e Giuseppe, itinerari alternativi nella nostra città”. Alternativi perché i percorsi proposti non hanno lo scopo di presentare Bari e la sua storia da un punto di vista turistico, ma sono un’opportunità per scoprire la città attraverso occhi diversi. D’altronde è sempre verde la massima di Proust: “Il viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. E alla Penny Wirton di Bari ce lo ricordano con questo bellissimo progetto in cui “gli accompagnatori multiculturali presentano la loro Bari, ma raccontano anche la loro storia, le informazioni sul loro Paese d’origine, sulla loro cultura, le loro tradizioni – aggiunge Rosalina –. L’accompagnatore instaura un dialogo con i visitatori sensibilizzandoli alle problematiche dei migranti che oggi vivono nella nostra città”.

Si tratta di un’esperienza di turismo responsabile rivolta sì ai visitatori, ma anche e soprattutto ai cittadini baresi e ai giovani ragazzi e ragazze del territorio. E i protagonisti sono i migranti che hanno una concreta occasione di inclusione sociale, ma anche di formazione.  Importante in questo progetto è anche il ruolo dei volontari che accompagnano i migranti nel percorso di recupero della loro memoria, di usi e costumi del loro Paese di provenienza. “We are in libertà è un viaggio che si sviluppa attraverso un percorso di conoscenza, di confronto e di ‘meticciamento’ – racconta Giuseppe Lastella –. Nei primi incontri era difficile capirci, questa era una dimensione nuova per le ragazze e i ragazzi della Penny Wirton, ma dopo un anno siamo riusciti a creare un gruppo. Oggi è emozionante e travolgente scoprire ogni volta una dimensione diversa del nostro lavoro, che non è competitiva ma collaborativa, di soccorso e di aiuto”.

Tutto il progetto infatti si regge sulla filosofia del dono. “I volontari donano il loro tempo, i migranti le loro narrazioni sulla città, ma anche poesie, fiabe e ricette sui loro paesi di provenienza e i visitatori, in una cassetta, lasciano un libero contributo che permetterà agli accompagnatori multiculturali di dare continuità al progetto offrendo ad altri ragazzi e ragazze la stessa opportunità”, conclude Rosalina.

Attualmente sono già cinque gli studenti formati, due donne, una indiana e l’altra senegalese, e tre ragazzi, un venezuelano, un senegalese e un guineano. Tra giugno e luglio sono già stati realizzati tre tour e i prossimi itinerari, per chi si trovasse a Bari, sono in programma per il 7 e il 15 dicembre 2019.

Qui, in questo video realizzato per I Quaderni della Penny Wirton, Andrès Carrillo, Maimouna Guissè e Giuseppe Lastella ci raccontano la loro esperienza diretta con questo progetto “oltre ogni confine”.

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