Parlare, leggere, scrivere… sì, ma andiamo per sillabe

Lo sapevi che iniziare a insegnare l’italiano ai migranti partendo dall’alfabeto è un errore?

Insegnare l’italiano a partire dall’alfabeto è una delle principali cause di difficoltà nell’apprendimento per i migranti. Alla scuola Penny Wirton insegniamo a riconoscere i suoni, prima che le lettere. Prendiamo l’esempio che più di tutti confonde chi non conosce né l’italiano né il codice alfabetico europeo: la acca. Si scrive h, si legge acca e realizza suoni diversi a seconda della sua collocazione nelle parole. Bisogna insegnare a leggere acca e poi spiegare che in Hotel la acca va ignorata perché muta e in Chiodo fa diventare K la C e in Ghiro fa la differenza con Giro. Quanta fatica per gli insegnanti, quanta confusione per gli studenti. E lo stesso vale per B che nell’alfabeto suona Bi e nel parlato soltanto B, e vale per tutte le altre lettere. Per questo a pagina 25 del libro rosso del manuale “Italiani anche noi” c’è una fantastica e semplice tabella di sillabazione, grazie alla quale gli studenti imparano a riconoscere i suoni e associarli a simboli grafici fatti di consonante e vocale. Ca, che, chi, co e cu non è come Cia, ce, ci, cio, ciu… allora, che aspetti? Comincia anche tu!

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