Migranti: un popolo variopinto che si incontra scuola

I fondatori della Penny Wirton Eraldo Affinati e Luce Lenzi, in una lunga e piacevole chiacchierata con Maria Teresa Ciammaruconi della rivista Dromo, si ritrovano insieme, sullo stesso banco, a raccontare il popolo variopinto che si incontra nella scuola di italiano gratuita per migranti

Un piccolo popolo variopinto, composto da africani, afgani e bengalesi, iraniani, sud americani e persone dell’est europeo. Lo descrive così la rivista Dromo il mondo che si incontra davanti alla sede romana della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, prima delle lezioni.

In mezzo agli insegnanti volontari, agli studenti liceali che svolgono l’alternanza scuola-lavoro, incontriamo Moussa, immigrato dalla Guinea da sei mesi, che ha attraversato a piedi il deserto dal Mali alla Libia ma sul mappamondo non sa indicare dov’è la sua casa: quella di oggi, a Roma, e quella di ieri e di sempre, in Guinea.

E poi ci imbattiamo nei fondatori, Eraldo Affinati e Luce Lenzi. In una lunga e piacevole chiacchierata con Maria Teresa Ciammaruconi, i fondatori si ritrovano insieme, allo stesso banco, a raccontare le origini che hanno spinto alla creazione della Penny Wirton e quello che oggi è la sede romana: una grande aula nel quartiere popolare di Casal Bertone, che da settembre a gennaio di quest’anno ha già accolto 350 migranti con una frequenza media di una settantina di studenti per ogni lezione.


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