Migranti: in Italia 1 su 3 è in povertà perché non sa lingua

In Italia risiedono 5.050.257 stranieri. Di questi, vivono in uno stato di povertà assoluta, 1 milione e 600mila, in pratica più di 1 su 3, per un totale di oltre 614mila nuclei familiari. La difficoltà principale dei migranti nel trovare un lavoro, per potersi integrare nelle comunità territoriali ed emanciparsi dalle condizioni di povertà, è “la scarsa conoscenza della lingua italiana”.

Il dato – che emerge da un’attenta lettura del 32esimo rapporto sull’immigrazione redatto dalla Caritas e Fondazione Migrantes, presentato a ottobre scorso a Roma – conferma la necessità del lavoro volontario svolto dalla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, in oltre 60 città in Italia.

DISTRIBUZIONE STRANIERI IN ITALIA

Gli stranieri in Italia vivono principalmente al Nord dove incidono al 59,1 per cento sul numero totale dei residenti. Seguono il Centro Italia (24,5 per cento), il Sud Italia (11,7 per cento) e le Isole (4,6 per cento). La Lombardia è la regione più attrattiva per i migranti, da sola conta il 23,1 per cento degli stranieri residenti in Italia. In seconda posizione si trova il Lazio con il 12,2 per cento e in terza posizione l’Emilia Romagna con il 10,9 per cento.

NAZIONALITÀ STRANIERI IN ITALIA

I rumeni rappresentano la nazionalità più diffusa, con 1 rappresentante su 5 fra gli stranieri residenti in Italia. Seguono i marocchini e gli albanesi, rispettivamente all’8,4 e all’8,3 per cento. Si sta rafforzando inoltre la presenza di migranti asiatici, in particolare provenienti dal Bangladesh e dal Pakistan a fronte di una diminuzione di quelli africani, in particolare tunisini, senegalesi e nigeriani.

INCLUSIONE STRANIERI IN ITALIA

Tra i problemi legati all’inclusione lavorativa, oltre alle difficoltà nell’accesso allo studio e alla conoscenza della lingua italiana, i migranti hanno indicato: le “discriminazioni dovute all’origine straniera” e la “mancanza del permesso di soggiorno o della cittadinanza” quindi, di conseguenza, il “mancato riconoscimento del titolo di studio conseguito all’estero”. E così la forza lavoro straniera in Italia risulta mediamente meno istruita rispetto a quella autoctona, i laureati sono appena il 10,6 per cento a fronte del 25,8 per cento degli italiani. Di conseguenza le famiglie immigrate e che vivono in povertà costituiscono circa un terzo di tutte le famiglie povere presenti in Italia, pur rappresentando solo il 9 per cento di quelle residenti. La percentuale di chi non ha accesso a un livello di vita dignitoso risulta essere tra gli stranieri cinque volte superiore di quella registrata tra i nuclei di italiani.


Leggi la sintesi completa del 32esimo rapporto della Caritas Migrantes

RAPPORTO IMMIGRAZIONE 2023

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