Penny Wirton: l’assemblea in ricordo dei migranti morti

Al via la sesta Assemblea nazionale della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, in memoria delle 600 vittime del Peloponneso e di tutti gli altri uomini e donne morti in mare nella speranza di approdare a una vita migliore.

Eraldo Affinati, fondatore della Penny Wirton, insieme ad Anna Luce Lenzi, ha aperto così il sesto incontro nazionale che cade nel quindicesimo anniversario dalla fondazione della scuola a Roma e che oggi conta oltre 60 sedi in tutta Italia e arriva con un presidio fino a Lugano in Svizzera.

“Penso di parlare a nome di tutti noi. Ho pensato che quelle persone se non fossero annegate forse qualcuno sarebbe venuto nelle nostre scuole a imparare l’italiano. A noi, più di tanti altri, colpiscono queste stragi del mare. Io la sento come un’ustione sulla pelle”, ha detto Affinati.

La morte nel Mediterraneo delle 600 persone al largo della Grecia è “una tragedia avvenuta nell’inattività e nell’indifferenza delle autorità politiche: avrebbero dovuto impedire un dramma del genere. I burocrati incravattati a Bruxelles continuano ad andare da una parte all’altra ma ieri il trattato di Dublino ha compiuto 33 anni e a oggi è rimasto inalterato, fermo“, ha proseguito Affinati. “Vediamo ancora ragazzi che si fanno una vita in Francia o in Germania e poi devono tornare in Italia a prendere il permesso di soggiorno – ha aggiunto -. O viceversa, vediamo ragazzi che si sono integrati qui e devono andare in Europa a rinnovare il permesso di soggiorno”.

“Alla Penny Wirton, nel nostro piccolo facciamo azioni concrete. Con piccoli numeri ci contrapponiamo a questo sistema: non possiamo considerarci democratici oggi se non entriamo personalmente in azione. E lo facciamo tutti i giorni – ha concluso – insegnando l’italiano: è il nostro modo di contrapporci a questa barbarie. Per noi è oggi un giorno di festa ma anche di riflessione e ricordo“.

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