Migranti: Dimmi, un concorso tutto per loro

“Custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto, e contrastare gli stereotipi sulla migrazione attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona”. È questo l’obiettivo del progetto Dimmi, Diari multimediali migranti, che lancia la quinta edizione del concorso nazionale rivolto a persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia o nella Repubblica di San Marino.

Tutte le opere partecipanti, vincitrici e non, verranno conservate nel fondo Dimmi, istituito presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. Al concorso potranno partecipare le prime 100 proposte che arriveranno nella sede di una delle organizzazioni aderenti entro il 30 aprile 2020. Saranno ammessi soltanto racconti autobiografici inediti, presentati in forma scritta ma anche attraverso fotografie, immagini, email, lettere e disegni, cartoline, video o musica.

I racconti potranno essere redatti in italiano o in lingua straniera; non dovranno essere concepiti necessariamente in forma di diario, ovvero con una scansione temporale giornaliera, ma il requisito vincolante è che siano narrazioni di sé. Il Comitato scientifico riterrà di particolare interesse i racconti che trattano della cultura di origine, dell’esperienza di migrazione e/o del vissuto dell’autore nel paese di arrivo o di transito.

I vincitori saranno annunciati in occasione del 36esimo Premio Pieve Saverio Tutino a settembre 2020. Le loro storie saranno raccolte in un volume pubblicato dall’editore Terre di mezzo entro l’anno successivo.

Le organizzazioni coinvolte nel progetto Dimmi sono impegnate nella promozione di un fondo speciale di diari migranti. L’archivio oggi custodisce circa 350 racconti. Queste testimonianze sono una straordinaria fonte di informazione e conoscenza per gli studiosi e per le future generazioni e, in quanto vivide espressioni di sé di persone di origine e provenienza straniera che raggiungono l’Europa, concorrono in modo determinante alla definizione di un comune patrimonio culturale basato sulla valorizzazione delle diversità.

Con la speranza che tanti studenti migranti delle Penny Wirton, scuole d’italiano gratuite per migranti, con l’aiuto dei loro insegnanti volontari possano partecipare, non solo per competere, ma anche e soprattutto per alimentare e ampliare questo importante archivio, offriamo qui qualche passaggio utile.

Il regolamento: il primo step necessario per chi vuole partecipare, ovviamente, è leggerlo. Lo trovate “qui”.

L’elaborato: i migranti possono partecipare inviando un racconto scritto, un video, un file audio, fotografie, disegni, email e cartoline, oppure anche un’opera che metta insieme più strumenti di comunicazione (per esempio, un testo con fotografie). L’importante è che il materiale sia inedito, quindi mai pubblicato in alcun libro, ma neanche su siti web, giornali o altri mezzi di comunicazione di massa, e che racconti un’esperienza autobiografica dell’autore.

La partecipazione: una volta pronto l’elaborato bisogna scaricare il modulo per l’iscrizione gratuita “qui”, compilarlo e inviarlo, insieme all’opera, in mail a info@dimmidistoriemigranti.it entro il 30 aprile 2020.

La premiazione: Il comitato scientifico del concorso Dimmi è composto dall’Archivio diaristico nazionale, Arci, Amref health Africa associazione Fratelli dell’uomo, Archivio delle memorie migranti, Comune di Pontassieve, Comune di San Giovanni Valdarno, Oxfam Italia intercultura, Centro di ricerca sull’emigrazione Università della Repubblica di San Marino, Comitato 3 ottobre, Rete italiana di cultura popolare, Senegal solidarietà, Unione dei comuni della Valdera, Un ponte per…: questi enti valuteranno gli elaborati e i vincitori saranno annunciati in occasione del 36esimo Premio Pieve Saverio Tutino a settembre 2020.

Il concorso: per chi vuole approfondire c’è un sito web dedicato, lo si trova “qui”

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