Torino: la scuola Penny Wirton tra attività civiche di rilievo
A Torino la Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, è stata inserita, dall’assessorato comunale alla Cultura, tra le attività di rilievo cittadino all’interno delle biblioteche civiche. E per questo è possibile trovare le indicazioni per imparare l’italiano con i volontari della Penny Wirton sul sito comunale delle Bct (Biblioteche civiche torinesi)
Da ottobre 2023 la Penny Wirton Torino opera nella biblioteca civica Italo Calvino, nel quartiere Aurora. Il primo germoglio dell’esperienza è nato anni fa, alla biblioteca Primo Levi, in Barriera di Milano, quando alcuni volontari hanno dato vita a corsi di lingua italiana basati sul metodo Penny Wirton. Nella primavera 2023 le lezioni sono ripartite e nel successivo mese di giugno si è formalmente costituita l’Organizzazione di volontariato, Odv, Penny Wirton Torino: una realtà in crescita nei numeri di studenti e di insegnanti volontari.
Tra gli studenti migranti ci sono, in particolare, donne che vivono nei quartieri Valdocco, Aurora, Barriera di Milano e che quindi non sono lontane dalla sede della biblioteca, in lungo Dora Agrigento 94.
“Alcune di loro accompagnano prima i bimbi a scuola o vengono con quelli ancora troppo piccoli per frequentare la scuola primaria. Talvolta queste mamme si avvicinano per la prima volta allo studio dell’italiano, pur essendo ormai da anni in Italia”, racconta la referente Maria Teresa Ingicco. “Persone come Fatima, Aya, Jinfeng vengono da Paesi diversi: Egitto, Marocco, Brasile, Turchia, Cina – prosegue – e si ritrovano insieme alle nostre volontarie per avvicinarsi non solo alla lingua, ma anche ad un nuovo modo di stare insieme e di scoprire e vivere con serenità spazi e luoghi di un territorio che spesso hanno sentito distante ed estraneo. Questo aiuta a rafforzare il senso di appartenenza e l’autostima, serve a costruire relazioni, a dare voce e visibilità a chi spesso fa fatica ad uscire dal contesto domestico e familiare perché non conosce il territorio in cui vive e non possiede gli strumenti e i riferimenti necessari per avvicinarlo e cogliere le opportunità che esso offre. In questo percorso non solo imparano la lingua italiana, ma sperimentano un modo diverso di vivere sul territorio e hanno nuove opportunità di inclusione e di partecipazione. L’incontro tra le studentesse e le volontarie crea l’occasione per raccontarsi in modo sereno e senza timori o barriere e per avviare un cammino insieme fatto di sorrisi, empatia, condivisione in cui ci si avvicina nella conoscenza e nel riconoscimento reciproci”.