San Benedetto del Tronto: lettere alla Penny Wirton

L’incontro con Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi, fondatori della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, al liceo scientifico Benedetto Rosetti di San Benedetto del Tronto diventa occasione di riflessione per i giovani studenti.

L’insegnante che ha accompagnato i ragazzi, Adriana Paoletti, quindi lancia una proposta: scrivere una lettera ai fondatori della Penny Wirton. “L’incontro li ha storditi – racconta l’insegnante -. Dopo aver parlato con voi erano pallidi, meravigliati, terremotati! Ciò che mi hanno immediatamente detto è che le parole aderiscono ai fatti, che fate quello che dite. Non avevo dubbi che avreste fatto la differenza rispetto al resto a cui vengono sottoposti”.

“Secondo me una buona dose di eterogeneità, che allo stesso tempo apra la mentalità chiusa e conservatrice che caratterizza l’Italia e conservi la tradizione nella memoria e nella scrittura/letteratura, farebbe molto bene alla salute dello Stato”, scrive Adrian.

“Il faro sono le persone che incontriamo nel tragitto, necessario per noi per conoscerle, e queste persone, ci guidano, ci arricchiscono, ci rimangono impresse, e qualche volta procedono anche al nostro fianco”, scrive Andreya.

“Non è detto che dobbiamo per forza visitare un altro posto per conoscere, noi possiamo anche confrontarci con le persone, le stesse che per vari motivi devono allontanarsi dalle loro case e trasferirsi per più o meno tempo”, scrive Bryan.

“Il desiderio di fare qualcosa per le persone non è l’unico aspetto che mi ha colpito. Infatti anche vedere gli stessi immigrati impegnarsi a cercare di imparare l’italiano è stato illuminante. L’insieme di questi due elementi hanno smosso qualcosa in tutti noi, ci ha fatto diventare più consapevoli di una realtà con cui noi, nella nostra piccola città, non siamo a contatto tutti i giorni, ma che effettivamente esiste”, scrive Giada.


AL LINK DI SEGUITO UN PDF CON TUTTE LE LETTERE

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