Donne e diritti negati: dal Senegal al Marocco

In occasione della Giornata internazionale della donna alla Penny Wirton di Bari, scuola di italiano gratuita per migranti, è stato organizzato un incontro tra due studentesse africane e gli alunni dell’istituto Giulio Cesare. Le due giovani migranti hanno raccontato quali sono le condizioni delle donne in Senegal e in Marocco ma anche le difficoltà di integrazione in una città italiana. Nelle testimonianze che seguono Maimouna Guïssè ci porta nella realtà del Senegal, Hasna Elkatabi in quella del Marocco.

Donne e diritti in Senegal

di Maimouna Guïssè

8 MARZO. Anche in Senegal l’otto marzo è la festa della donna e si organizzano in tutto il territorio nazionale attività di sensibilizzazione. Le donne hanno diritto a svolgere tutti i lavori e non esistono lavori adatti agli uomini e lavori adatti alle donne.

IL LAVORO. Purtroppo in Africa se una donna lavora e l’uomo no questo non può godere della copertura sanitaria garantita dal lavoro della moglie, mentre al contrario se lavora solo il marito questo è possibile. Le donne in Senegal ottengono i risultati migliori e sono molto richieste nei lavori di ufficio, ma non nei migliori posti, che vengono dati agli uomini.

LA POLIGAMIA. La poligamia è causa di conflitti tra le donne che condividono la stessa casa. Questo conflitto si acuisce quando una donna viene lasciata e, pur rimanendo nella casa del marito, non ha più diritto a niente e deve lavorare per sostenere i suoi figli. La donna può essere oggetto di violenza fisica, morale e psicologica e le altre mogli sono contente di questa sua situazione. La cosa più brutta è che le donne utilizzano la magia nera per trattenere i mariti avendo paura di essere lasciate e di non sapere come fare per vivere.

LE LEGGI DELLO STATO. Il governo cerca di promuovere l’indipendenza e l’emancipazione delle donne attraverso il microcredito che permette loro di avviare una piccola attività commerciale.

LE LEGGI DELLA RELIGIONE. Il Corano permette all’uomo di avere da 2 a 4 donne se le può mantenere. La legislazione senegalese prevede che l’uomo dichiari di quante donne intende farsi carico. Spesso succede però che ad avere più di due donne siano uomini che non possono permetterselo. Una donna che non è più amata non può ritornare nella sua famiglia di origine perché lì vive il fratello con le sue mogli e queste non la vedrebbero di buon’occhio. Questo soprattutto se la donna, ad esempio, ha più figli.

Donne e diritti in Marocco

di Hasna Elkatabi

RUOLO DELLA DONNA. Una donna ha un ruolo importante nella società. È una madre, una sorella, una moglie. Se una donna è una brava donna, la società andrà bene. Nella società marocchina, il ruolo della donna non è molto diverso da quello che la stessa ha nella società occidentale, soprattutto perché ha saputo imporsi imparando e raggiungendo posizioni importanti, nonostante alcuni ostacoli.

ISTRUZIONE. Tra quelli che le donne marocchine devono affrontare c’è la difficoltà a completare gli studi: a molte ragazze, una volta terminato la scuola secondaria, la famiglia non permette loro di iscriversi all’università, perché dovrebbe vivere da sola o con altre ragazze o per motivi economici.

PARITA’. Secondo me non c’è uguaglianza tra donne e uomini nel mondo, non solo in Marocco. Tra i diritti che le donne marocchine esercitano poco, c’è la partecipazione alla politica, non ne sono private, ma la loro presenza è poca rispetto agli uomini.

IN ITALIA. Guardiamo alla donna italiana come a una donna liberata, ma secondo me anche la libertà deve avere i suoi limiti. Vivo in Italia come una donna che cerca di integrarsi nella nuova società, crescere bene mia figlia ed essere una buona ambasciatrice del mio Paese.

Io sono luce

La studentessa Maimouna Guïssè a termine del confronto con gli alunni di Bari ha anche letto una sua poesia, che riportiamo di seguito.

Io sono luce
apro la strada
cammino con la torcia in mano
affronto ostacoli con coraggio.

In ogni momento della vita
abbiamo bisogno di resistere.

La mia esperienza
può servire a mia figlia e alla figlia di mia figlia
a illuminare le loro vite.

Posso resistere alle difficoltà e andare avanti, pensando a loro.

La resistenza si impara e diventa sangue che circola in noi.

Le foto dell’incontro

*** Per scelta editoriale, in accordo con lo stile dettato dal fondatore Eraldo Affinati nei suoi libri, i racconti dei migranti della Penny Wirton, non vengono né modificati, né corretti. I testi sono sottoposti soltanto a una lieve revisione laddove risulti compromessa la comprensione ***

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