Eritrea: Pietros, fiore è uguale qui e a casa mia

E’ nato in Eritrea, ha ventisette anni e parla tre lingue: inglese, tigrino e amarico. Lui è Pietros Eyob, uno studente che sta imparando gratuitamente l’italiano alla scuola Penny Wirton di Roma ed è ospitato in uno Sprar della Capitale. Il suo mestiere è il falegname e ha una grande manualità. “Per questo ha una bella calligrafia anche in italiano”, spiega la sua insegnante Antonella Salamina. Qui, in questa chiacchierata trascritta fedelmente, Pietros ci spiega che universali sono le relazioni umane ma anche alcune parole. E’ il caso di “Fiore”, il nome di sua figlia. In amarico e in tigrino si pronuncia allo stesso modo e ha lo stesso significato che ha in italiano.

Questa parola Pietros l’ha incontrata nel manuale Italiani anche noi dove tra le donne protagoniste di un racconto una si chiama proprio Fiore. Una coincidenza che lo ha fatto sentire, per un attimo, più vicino alla sua terra e alla famiglia lontana. “Anche se gli sono venuti gli occhi un po’ malinconici”, ha sottolineato Antonella.

Fiore, uguale qui e a casa mia
di Pietros Eyob

Ho due-sette anni (ventisette anni, ndr). Due anni in Italia, fatto ventiquattro mesi. Questa scuola è molto buono. Sono stato centro e mi dato mappa per qui. Io già studiato ad Alessandrino. Ci piace, qui pure piaci di più. Io vado metro.

Io piace tutto, non solo questo scuola ma qui c’è la parola, la conosci. Ho due figli: maschio è David, è sei anni e quattro una piccola femmina. Si chiami Fiore, come storia libro. Fiore uguale in Eritrea e Italia. Fiore, tigrino e amarico. Fiore uguale, qui e casa mia.

Mi piaci tutto lavoro, ma mio favorito è falegname. Mi piaci tagliare (intagliare, ndr), mettere vernici, strofini (piallare, ndr). Ora resti in Italia, mi piaci pizza e pure caffè.

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