Tante relazioni, nessuna cattedra

Alla scuola Penny Wirton, dove non ci sono né classi né cattedre, gli insegnanti siedono accanto agli studenti. La relazione umana è il centro nevralgico di ogni lezione che, così, diventa luogo d’incontro tra due storie: quella dello studente e quella del volontario. Luce Lenzi, fondatrice insieme ad Eraldo Affinati della scuola Penny Wirton, tra le tante relazioni umane che ha instaurato porta nel cuore quella di Ibraheem U. Afghano dublinato, ovvero rimandato indietro per il regolamento di Dublino. (collegamento a pagina diritti umani).

“Ibraheem aveva trascorso cinque anni in Germania – racconta Luce – aveva frequentato la scuola, imparato la lingua, aveva una casa, un lavoro dignitoso ma soprattutto la speranza di ricongiungersi alla moglie e ai figli. In quattro giorni è stato estromesso da tutto e rispedito in Italia, a ricominciare da zero”. Quando è arrivato alla scuola Penny Wirton “Ibraheem stava lì, davanti a noi, teso ma deciso a non arrendersi – prosegue Luce –, imparava assorbendo il più possibile la nuova lingua e, pur lamentandosi delle condizioni in cui era piombato, affrontava con coraggio le due ore di strada, inclusi cinquanta minuti a piedi, per arrivare a scuola da un lontanissimo centro di accoglienza”.

Lì, nel centro, per Ibreheem c’era soltanto un posto letto e pasto assicurati. Ma aveva conservato un piccolo barlume di speranza “che abbiamo cercato di alimentare alla Penny Wirton, per dargli la forza di non arrendersi”, aggiunge Luce. Come Ibreheem decine, centinaia e migliaia di uomini e donne affrontano destini per noi inimmaginabili e “io mi chiedo come si possa non ammirare la forza d’animo di persone così – conclude Luce –. Come si può non aiutarle? Non so dire come si faccia a restare indifferenti”. E infatti Luce ed Eraldo non sono rimasti indifferenti e per questo hanno fondato la scuola Penny Wirton.

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